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Dalla blockchain al Bitcoin: cosa sono le criptovalute

Nata il 3 gennaio 2009, quella delle criptovalute è un’industria che oggi muove un mercato da oltre 2 trilioni di dollari in tutto il mondo e che in futuro potrebbe condizionare la vita quotidiana delle persone. La storia del tizio che incassò 10.000 Bitcoin per due pizze…

E’ difficile affrontare un tema complicato come quello legato alle criptovalute: che cos’è una blockchain, quando è nata questa industria, quali sono le crypto più diffuse e a cosa servono… Non si tratta solo di un’altalena per investitori temerari, ma in molti casi di progetti innovativi che potrebbero, un giorno, condizionare la vita quotidiana. Vediamo allora di iniziare ad addentrarci in questo mondo che, per quanto a molti sembri ancora di nicchia, in realtà sta già muovendo trillioni di dollari…

Industria delle criptovalute: tutto è cominciato nel 2009

L’industria delle criptovalute prende vita il 3 gennaio 2009, quando Satoshi Nakamoto, figura anonima e quasi mitica, lancia Bitcoin minando il primo blocco, detto genesi. Questo evento segna l’inizio di un settore che utilizza valute digitali basate su blockchain, distinguendosi da tentativi precedenti come eCash del 1983 o b-money degli anni ’90, che non raggiunsero un’adozione significativa. Le fonti più autorevoli confermano il 2009 come data chiave, pur notando che il termine “criptovaluta” apparve già nel 1998 in contesti centralizzati.

Cos’è l’industria crypto

Chi opera nell’industria crypto sviluppa, scambia e utilizza valute digitali sicure grazie alla crittografia, senza bisogno di banche o governi. Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute funzionano su reti decentralizzate, spesso basate su blockchain. Il settore comprende piattaforme di scambio come Coinbase, Binance e altre diffuse a livello globale (anche in Italia ci sono piattaforme per lo scambio di crypto, tra quelle oggi operative citiamo Young Platform e Crypto Smart), wallet digitali e aziende innovative, ma è noto per la sua estrema volatilità. La crescita è spinta da investitori istituzionali, ricerca di privacy finanziaria e interesse per alternative ai sistemi tradizionali, rendendo le criptovalute una forza globale.

Come funziona una blockchain

Prima di procedere, cerchiamo però di capire, in modo sintetico (per cui sicuramente non completo), cos’è una blockchain. Detto in parole semplici, è un registro digitale condiviso che traccia tutte le transazioni di una criptovaluta. Ogni transazione è raccolta in un blocco, collegato al precedente, formando una catena immutabile. Distribuita su migliaia di computer, chiamati nodi, non è controllata da un’unica entità, garantendo sicurezza e trasparenza. Meccanismi come proof of work o proof of stake validano le transazioni, mentre la crittografia protegge l’anonimato degli utenti. Questo sistema rende la blockchain affidabile e accessibile a chiunque voglia verificarla.

Foto di Ashley_Jackson da Pixabay

Capitale investito oggi

Quanti soldi girano intorno a questo mondo oggi? Difficile essere precisi. Il valore totale delle criptovalute, o capitalizzazione di mercato, è di circa 2,8 trilioni di dollari al 15 aprile 2025, secondo CoinGecko. Questo dato, calcolato moltiplicando il prezzo di ogni criptovaluta per la sua offerta circolante, varia rapidamente per la volatilità del mercato. Altre fonti, come CoinMarketCap, riportano per oggi, 15 aprile 2025, un valore pari a 2,38 trilioni di dollari, con discrepanze dovute a metodologie diverse. Vari post sui canali social più diffusi a cura di operatori specializzati confermano fluttuazioni giornaliere, sottolineando l’instabilità ma anche il peso economico del settore.

Perché seguire il settore delle criptovalute

Dove si dirige l’industria crypto dipende da regolamentazioni, innovazioni e fiducia degli investitori. Con una tecnologia come la blockchain e un mercato da trilioni di dollari, le criptovalute ormai sono più di una moda: sono un’evoluzione finanziaria che continua a ridefinire il concetto di denaro. Prima di investire in esse bisogna conoscerle a fondo, ma un fatto è certo, alcune di esse stanno rivoluzionando il modo di fare affari. Un esempio? Nel 2010 un tizio decise di acquistare due pizze pagandole in Bitcoin. Il prezzo all’epoca corrisposto al ragazzo che accettò di procurare le pizze fu di 10.000 Bitcoin. Oggi un solo Bitcoin vale oltre 75.000 dollari (75.400,42 alle ore 12.48 del 15 aprile 2025), ma a gennaio di quest’anno la criptovaluta di Satoshi Nakamoto ha sfondato il tetto dei 100.000 dollari per unità.

Per curiosità, che fine hanno fatto i 10.000 Bitcoin? Il ragazzo che li incassò i 10.000 in cambio delle pizze, tale Jeremy Sturdivant americano residente in Florida, purtroppo per lui quelle monete digitali non le ha più da un pezzo. Anzi, se ne disfò quasi subito.

Nel grafico in apertura l’andamento del Bitcoin dalle origini a oggi (Di FrankAndProust – Opera propriaReferences: bitcoinvisuals.com, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=110598929)