Save the Children e l’istruzione in Italia, dai dati un quadro di povertà educativa
Save the Children e l’istruzione in Italia. “I nuovi dati Ocse-PISA trasmettono una fotografia impietosa della povertà educativa in Italia. Mettono inoltre in luce la crisi del sistema di istruzione e l’incapacità di contrastare e superare le disuguaglianze educative. I risultati scolastici dei nostri studenti, che soprattutto in lettura e scienze peggiorano rispetto al passato, continuano ad essere profondamente segnati da ampi divari di carattere territoriale, sociale e di genere. Questo si traduce in difficoltà e ostacoli che si troveranno inevitabilmente davanti per affrontare la vita quotidiana e costruirsi il futuro al quale hanno diritto”.
Save the Children e l’istruzione in Italia, le parole di Raffaela Milano
Quelle sopra sono parole di Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa dell’organizzazione – l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – commentando i dati sulle competenze scolastiche degli studenti in Italia diffusi oggi dall’indagine Ocse-Pisa. “Un quadro cupo in cui c’è da aggiungere il forte rischio che anche i migliori perdano la fiducia e la speranza nell’istruzione come perno per migliorare la propria condizione”. “Tra gli studenti svantaggiati con alto rendimento, solo 3 su 5 si aspettano di completare l’istruzione terziaria. Tra quelli socio-economicamente avvantaggiati con alto rendimento, invece, il rapporto sale a 7 su 8”, ha proseguito Raffaela Milano.
Troppe differenze territoriali
Particolarmente allarmanti i dati sulle differenze territoriali. I doppio degli studenti che del sud, infatti, non raggiunge le competenze minime in matematica rispetto ai coetanei del nord. Allo stesso modo, forte preoccupazione desta anche il fatto che uno studente su quattro non raggiunge le competenze minime in scienze. Eppure questa materia, dall’analisi svolta nel recente Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save the Children, emerge come una priorità educativa perché grazie a essa possano costruire una società più sostenibile, capace di governare i rischi ambientali.
Save the Children e l’istruzione in Italia, aspettative di carriera a rischio
Inoltre, stando all’indagine, le aspettative di carriera degli studenti quindicenni con i risultati più elevati rispecchiano forti stereotipi di genere. Tra gli studenti con alto rendimento in matematica o scienze, circa un ragazzo su quattro in Italia prevede di lavorare come ingegnere o professionista scientifico all’età di 30 anni, ma solo una ragazza su otto. Molto marcata, infine, anche la differenza tra i licei, gli istituti professionali e quelli della formazione professionale, per i quali è urgente prevedere un rafforzamento.
Serve un governo che dia valore alla scuola
“Ề necessario che questi dati siano alla base di un’azione di governo decisa e di lungo periodo che dia valore alla scuola. E’ indispensabile rilanciare i percorsi educativi, a partire dagli asili nido nei contesti di maggiore svantaggio”, conclude Raffaella Milano. “Riteniamo inoltre indispensabile, in un Paese come l’Italia profondamente segnato dalle diseguaglianze, fare in modo che i dati Ocse Pisa siano disponibili per ogni regione. Invece in questa rilevazione solo la Toscana, la Sardegna e le province di Trento e Bolzano hanno integrato il campione della rilevazione ottenendo così una lettura territoriale dei dati”.